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Le raccomandazioni che i professionisti si impegnano a seguire negli interventi psicologici di supporto alla popolazione/operatori sanitari in emergenza

Visto il gran numero di richieste eterogenee, iniziative autonome, linee telefoniche di sostegno, servizi di consulenza spontanei di natura psicologica, etc., sorti improvvisamente, con criteri non strutturati e non sempre coordinati con le Istituzioni del sistema del soccorso (segno di grande generosità e solidarietà sociale, che si deve però sempre coniugare con la massima attenzione a criteri di preparazione e professionalità), come Ordine riteniamo opportuno ricordare ed evidenziare a tutti i colleghi la grande importanza – soprattutto in periodi di emergenza – del rispetto di una serie di Criteri di Qualità minimi degli interventi psicologici di supporto alla popolazione/operatori sanitari; raccomandiamo pertanto che i professionisti che abbiano deciso di attivare tali tipologie di iniziative spontanee, sia a livello individuale che organizzativo (a titolo esemplificativo: Scuole di Specializzazione, Associazioni di Psicologia dell’Emergenza, eventuali Servizi Universitari, Enti, Cooperative, etc.) condividano tali criteri minimi prudenziali, e si impegnino ad implementarli per garantire sempre il miglior standard di prestazioni professionali alla popolazione.

Raccomandazioni di intervento per “servizi di supporto” legati al Coronavirus (ad es., linee telefoniche, etc.):

1) In merito al Processo:

  • Impiego solo di Psicologi abilitati e iscritti all’Ordine.
  • Priorità di coinvolgimento di professionisti con specifica formazione e/o esperienza in psicologia dell’emergenza, riportata in curriculum.
  • Se l’attività è stata autonomamente sviluppata, o espressamente proposta alla popolazione in ottica di volontariato sociale in situazione di emergenza nazionale, tale attività deve essere svolta senza finalità mendaci di marketing nascosto (non è possibile l’autoinvio), e limitandola entro i termini temporali dell’emergenza.
  • Non è opportuno l’uso del servizio di emergenza per la promozione o il marketing di specifiche tecniche/approcci, in ottica commerciale-comparativa tra scuole o orientamenti teorici (“la nostra scuola funziona meglio dell’altra”), o comparazioni commerciali tra servizi.

2) In merito alla Formazione:

Al fine di avere una base conoscitiva elementare sul fenomeno nei sui vari aspetti, i professionisti si impegnano a frequentare il corso a distanza “Emergenza Coronavirus” dell’Istituto Superiore di Sanità, che prevede ECM ed è riservato a professionisti sanitari: https://www.eduiss.it/course/index.php?categoryid=51

I professionisti privi di formazioni in psicologia dell’emergenza/crisi, si impegnano ad approfondire almeno le tecniche di base del Psychological First Aid > Risorse utili – Corso gratuito su Coursera: https://www.coursera.org/learn/psychological-first-aid; PFA Handbook: https://www.nctsn.org/sites/default/files/resources//pfa_field_operations_guide.pdf; corsi NCPTSN PFA e Skills for Psychological Recovery: https://learn.nctsn.org/course/index.php?categoryid=11

Si raccomanda lo studio ai professionisti, per adeguata conoscenza tecnica, dei seguenti articoli/review su tematiche di particolare rilievo per l’emergenza in corso:

  1. “Psychosocial Plan for Flu Pandemics”: https://health.mo.gov/emergencies/panflu/pdf/panfluplanpsychosocial.pdf
  2. “Mitigating the Stress of Healthworkers”: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5148615/
  3. “Psychological Impact of Quarantine”: https://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(20)30460-8/fulltext
  4. “Recommended psychological crisis intervention response to the 2019 novel coronavirus”: https://academic.oup.com/pcm/advance-article/doi/10.1093/pcmedi/pbaa006/5739969

I professionisti, se non hanno formazione o esperienza pregressa negli interventi online/a distanza, si impegnano a seguire Webinar e/o formazioni eventualmente erogate dall’Ordine sugli interventi online (per chi offre servizi via Skype o simili)

Indipendentemente dall’approccio teorico personale, la logica generale di intervento si raccomanda che sia coerente con quanto indicato dalle linee-guida internazionali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO, IASC guidelines for mental health and psychosocial support in emergency settings: https://www.who.int/mental_health/resources/emergencies/en/), centrate sulle dimensioni di adattamento, resilienza, potenziamento delle risorse personali e delle abilità di vita, etc.

In caso di rilevanti difficoltà personali legate all’emergenza in corso (coinvolgimenti diretti, etc.) è opportuno astenersi dal prestare la propria attività in tal senso.

Ogni servizio emergenziale strutturato (servizi che coinvolgano più professionisti in maniera strutturata, ad es. di Scuole di psicoterapia, etc.), da buone prassi dovrebbe prevedere un responsabile organizzativo che rilevi i dati generali di accesso nel rispetto della privacy (e quindi solo per dati aggregati: ad es., area territoriale generale, n. chiamate, motivi generali delle chiamate, età, etc.); è inoltre indicato un supervisore clinico esperto in psicologia dell’emergenza/interventi di crisi.

Da buone prassi di psicologia dell’emergenza, si raccomanda che i professionisti che afferiscono ad un servizio emergenziale strutturato ruotino regolarmente per ridurre il rischio di “strain”, e partecipino a regolari forme di intervisione/supervisione (in particolare dopo contatti relativi a situazioni critiche).

3) In merito agli Aspetti Tecnici:

  • In caso di consulenza a distanza, è necessario garantire privacy, piattaforma sicura (che usino cifratura end-to-end, quali: Skype, Zoom, GotoMeeting, Whatsapp, Google DUO, Google Hangouts), e mantenimento del segreto professionale
  • In caso di consulenza a distanza, è necessario fare riferimento alle Raccomandazioni CNOP 2017, oltre che al pieno rispetto del CD.

Seguiranno specifiche indicazioni Deontologiche, in preparazione a cura della Commissione Deontologia dell’Ordine, anche in riferimento al Consenso Informato.

4) In merito agli Aspetti comunicativi:

  • Tutti i professionisti si astengono dal fornire suggerimenti o indicazioni di natura medica, rinviando ai Numeri Verdi ufficiali per informazioni di tale natura.
  • Al presentarsi di casistiche cliniche complesse e specifiche, il professionista rinvierà ai servizi sanitari territoriali (CSM, SERD, etc.) di relativa competenza.
  • In caso di potenziali violenze domestiche, il professionista rinvierà al 1522 (numero verde antiviolenza).
  • In caso di valutato rischio suicidario, o di emergenza sanitaria, il professionista contatterà il 112/118.

Il servizio emergenziale specificherà a quali categorie si rivolge:

1) professionisti sanitari impegnati direttamente nelle attività di gestione dell’emergenza (medici, infermieri, professionisti sanitari operanti in attività COVID)

2) parenti di deceduti per COVID19

3) parenti di soggetti ricoverati per COVID19

4) soggetti positivi in quarantena domiciliare o isolamento volontario

Per garantire un’azione di monitoraggio delle principali iniziative in corso e delle necessità della categoria in questa complessa fase, si raccomanda che i servizi strutturati da parte di enti/cooperative/associazioni/scuole diano comunicazione ad OPV dell’avvio dell’attività relativa, inviando breve sintesi del progetto, la data di inizio e i mezzi comunicativi che verranno utilizzati, e se possibile sintesi per dati aggregati dell’attività svolta (per poter riportare i volumi di richieste anche gli stakeholders regionali). Nella comunicazione potranno essere specificati inoltre i nomi dei colleghi coinvolti con i rispettivi ruoli (responsabile organizzativo, supervisore clinico, operatori) e le formazioni sostenute in ambito specifico dell’emergenza, quando presenti.